“Sorellhood”. Sorelle a zonzo. Toscana, Bologna, Milano.

Di tutte le cose per le quali mi sento grata lei é senza dubbio una fra le più importanti. Lei è Ninni (Nicoletta, ndr), mia sorella. A quanto pare non sembra essere scontato che un legame di sangue comporti anche un amore di pancia così importante. Ma fra noi è così. Forse non da sempre ma da un numero sufficiente di tempo da poter affermare che si, siamo cresciute tenendoci sempre per mano. Lei è la mia migliore amica, la mia compagna di imprese folli, quella che sa tutto comprese le cose che non si possono dire, la mia compagna di stadio, di giochi e di dolori, un pezzo del mio cuore, della mia anima, una delle parti più belle della mia vita.

Insomma, lo scorso week end ne abbiamo fatta un’altra delle nostre. Siccome ogni tanto decidiamo di fare qualcosina insieme programmiamo week end nei quali in quarantotto ore scarse riusciamo a fare di tutto. Eravamo partite con l’idea di un fine settimana rigenerante in SPA, ma niente, la nostra tarantolite ha avuto la meglio.
Complice Fabio, che mi aveva regalato due biglietti per la mostra di Giotto a Milano e la considerazione che in fondo Milano non è così terribile (anzi inizia a piacerci parecchio), decidiamo di lasciar perdere i massaggi e di fare un giro culturale e di shopping. Bene. Ma poi che fai… Non lo vai a trovare Luca che è diventato papà da poco e abita poco fuori Milano? E poi che fai… Non ti fai un giro al The Mall per vedere se trovi qualcosa di irrinunciabile? E soprattutto, giocando la Roma a Bologna, che non vai al Dall’Ara a vedere la partita? Ecco fatto.
Siamo partite da Roma sabato mattina alle otto in macchina, giretto a The Mall un paio d’ore scarse e, tanto per star leggerine, pranzo stratosferico al Il Canniccio, ristorante  con cucina Toscana super consigliato a chi capita a pranzo dalle parti di Reggello.
Canniccio Ingressoil canniccioantipasto canniccio
tagliatelle cavolo nero tagliatell tartufo  il canniccio torta
Poi sotto il diluvio ci dirigiamo a Bologna. Arriviamo sotto lo stadio un paio d’ore prima del dovuto e decidiamo di andare verso il centro di Bologna a prendere un caffè. Non ha mai smesso di piovere. Cammina cammina, caffè e acquisto di ombrellino arancione, torniamo alla macchina direzione Dall’Ara, stadio notoriamente senza copertura se non in una delle tribune. Noi ovviamente in curva ospiti. Da quel momento ricordo solo acqua, tanta acqua. E il rigore di Destro alla fine della partita. Che amarezza.
bolognaAlle 21.00, morte di freddo e con acqua ovunque, ci infiliamo in macchina dove ci siamo asciugate e cambiate e siamo partite per Milano dove ad attenderci c’era Fabio che ha presidiato un tavolo per cena da Ajoblanco fino a quasi mezzanotte. Gli vogliamo benissimo.
Due parole su questo localino. Se amate le tapas andateci. Se volete stare in un ambiente dinamico e giovanile andateci. Se vi piace il casino inteso in senso di tanta gente e movimento, andateci.ajoblanco Le polpettine di manzo piccanti meritano. La sangria pure, il pan tomate ancora di più. All’alba delle due scarse siamo finalmente crollate a letto a casa di Fabio.
Buongiorno Milano! Apriamo le serrande la mattina e scopriamo che c’è un sole meraviglioso. Cappuccino e due cornetti più tardi io Fabio e Ninni ci avviamo verso il Duomo a fare due passi. Poi Ninni ci molla per andare a trovare il suo amico Luca. Ci imbattiamo in un posto aperto da un paio di mesi del quale ci innamoriamo. Il Signorvino. Un locale proprio bello. Un’enoteca superfornita si disignorvino ristoranterebbe al primo sguardo ma è molto di più. Bancone per aperitivo e stuzzichini sfiziosissismi e sul retro qualche tavolino per pranzare o cenare con piatti tipici delle regioni italiane accompagnati da ogni sorta di vino acquistabile direttamente presso l’enoteca. Assolutamente accattivante, purtroppo era troppo presto per fermarci a mangiare.
signorvino
signorvino ingresso
  signorvino bancone
giottoChe dire di questa mostra… Bellissima. Non sono un’appassionata di arte sacra ma trovarmi di fronte ad opere di quella portata mi ha fatta sentire benissimo. Sono undici opere ben esposte e ben organizzate, e l’audioguida è più che sufficiente per scoprirle in autonomia in circa un’ora. Si è catapultati nel Medioevo, nella bottega del maestro, nella storia, al cospetto della rivoluzione in senso artistico e imprenditoriale. Non c’è nessun libro che possa sostituire l’emozione di essere fisicamente di fronte a tanta bellezza. Abbiamo un patrimonio smisurato… Godiamocelo!
Fuori non si vedeva una sola nuvola in cielo e decidiamo di camminare più possibile.duomo Fabio mi propone un posto caratteristico dove si mangia a suon di piccole portate che assomigliano a piccole opere d’arte. Il posto è informale e ricercato, un po’ vintage e allo stesso tempo assolutamente moderno. La tavolata centrale dove sconosciuti mangiano tutti insieme è fantastica.
Si tratta della Drogheria Milanese… Non ho potuto assaggiare tutto ma consiglio vivamente le uova in ghisa, la minicotoletta e la frittata con patate e speck.
cotoletta fritta drogheriedrogherie milanesi drogherie milanesi 3drogherie milanesi 1
Dopo pranzo ancora camminata, fra le foglie cadute il giorno prima, nel silenzio della domenica fuori dal centro, sui Navigli.
io e fabio foglie
verso casa
Alle quattro abbracci e la promessa di rivedersi presto. Poi i 500 chilometri verso Roma, dove ad aspettarmi nei loro lettini c’erano i miei angeli. Ma di quando sia difficile lasciarli e bello ritrovarli ne parliamo in un altro post.
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