Val Gardena. Una grande storia d’amore.
Non posso non scrivere questo post dato che vi rendo partecipi delle cose che più mi emozionano e più mi appartengono. Selva di Val Gardena è il posto che ha la capacità per il solo fatto di essere quello che è, di rendermi felice. Di quella felicità che nasce nel cuore e nella pancia, che non riesci a spiegare, che ti fa brillare gli occhi e ogni tanto commuovere, che ti attraversa lo spirito e ti entra sotto la pelle. Come un grande amore. E il nostro dura da oltre 20 anni. Ero una bambina quando papà mi ci ha portata con mia sorella la prima volta. A quel tempo l’ho amata ma senza comprenderne effettivamente la bellezza e la magia. Era la settimana bianca e il bello era legato prevalentemente al tempo passato con papà, alla neve, alle cose da fare.
Partivamo con la Volvo stracarica, con le valigie fatte anche per il bambolotto mio e di Ninni (Luca e Simone, ndr). Nonna preparava teglie di rustici e pizze di sfoglia manco partissimo per la guerra… ed immancabilmente, al casello di Chiusa, erano finiti. E di mangiare non si smetteva proprio mai per tutta la settimana. Strudel, Krapfen Sacher, Speck, pane, burro, patate, Canederli, Spatzle e tutto il commestibile meraviglioso di quelle montagne.
E c’erano i rifugi ad alta quota, il negozio delle grappe con degustazione di tutti i sapori disponibili. Il pub degli sciatori dove dalle 17.30 in poi si trova musica locale e gente che in tuta da sci balla e beve con le guance rosse. Paradossalmente l’unica nota dolente era proprio lo sci. Perché io e Ninni facevamo la scuola e un po’ di paura la avevamo tutte e due. A fine giornata (sciistica) si tirava un bel sospiro di sollievo e via verso la parte più bella della vacanza! Per Ninni credo sia rimasto così… bello lo sci, si, come mezzo di trasporto per raggiungere i rifugi!!! Per me invece dai 15 anni in poi è cambiato tutto. Forse complice il fatto che ho iniziato a sciare solo con papà e non più con la scuola, ho iniziato ad amare ogni millimetro percorso sulla neve e fra i passi di montagna di quel posto incantato. Giù sempre più sicura, sempre più veloce, con papà accanto. Le montagne sono diventate la fonte della mia energia, la velocità sugli sci il sentore della mia libertà. Ed è stato, anno dopo anno, solo un crescendo.
Negli ultimi due anni ho iniziato a sciare da sola, per una serie banale di incastri. E pensavo che avrei avuto paura di girare da sola per le montagne. O che mi sarei annoiata. E invece no. Quel posto è talmente parte di me che come ogni cosa che ci appartiene nel profondo, è essa stessa a farci compagnia.
Se qualcuno avesse potuto guardare sotto la maschera e il casco mentre scendevo, avrebbe visto l’immagine della gioia. E dall’anno scorso non solo ne godo io, ma provo ad insegnare questo amore ai miei figli. E anche a lui.
E lui quest’anno qualcosina ha iniziato a capire forse, mentre con lo snowboard imparava a scendere nello spettacolo di Plan de Gralba o bevendo grappa con me al rifugio Panorama a metà della Dantercepies. Giulia dal suo canto affronta le cose come suo tipico… decide lei come, quando, quanto e dove. E per il momento la sua attenzione è rivolta alla neve per fare pupazzi. Arriverà il tempo degli sci anche per lei. Tommi invece… che orgoglio! Una scheggia sui suoi piccoli sci. Lo stesso entusiasmo che ho io, la stessa voglia di scoprire fino a dove può arrivare. Già mi vedo con lui fra qualche anno a fare incursioni da 48 ore! Magari…
Ha nevicato come non vedevo nevicare da oltre 10 anni. Il risultato è stato un paesaggio che a parole è indescrivibile. Ho provato a fotografarvelo.
Rimangono i posti che anno dopo anno sono rimasti fedeli alla semplicità e all’unicità di Selva… la caffetteria Mozart, il supermercato Senoner con la spremuta d’arancia espressa in bottiglietta, il Rifugio Panorama sulla Dantercepies, il Caffè Val D’Anna sulla pista che dal Seceda porta ad Ortisei, il nolo sci Olga, il rifugio Piz Seteur a Plan de Gralba.
Quante cose potrei metterci. Ogni angolo è un’emozione e un’esperienza che non posso dimenticare. Per gli sciatori non posso che consigliare i giri che più amo…
Il giro dei quattro passi in senso orario. Ciampinoi/Saslong tutta d’un fiato nelle varianti A e B/Seceda/Val d’Anna/Ortisei/Selva. Dantercepies/Colfosco/Corvara/La Villa e ritorno. per una giornata più tranquilla Ciampinoi/Plan de Gralba (pranzo al Rifugio Comici)/Monte Pana e ritorno.
Sono andata via da pochi giorni e già sento la mancanza. Ma l’energia e la pace che mi lascia Selva… è la mia benzina.