“Dimmi che sei mia”. E ci vengono gli occhi a cuoricino.
Perché sentire di appartenere a qualcuno è una carezza, un rifugio, una certezza. A volte l’unica che abbiamo. Eppure l’appartenenza in amore è un concetto che non dovrebbe esistere. Anzi, nel mio modo di vedere le cose l’appartenenza è la negazione stessa dell’amore. Si possiedono le cose, non le persone. Le persone le si ama e se le si ama le si lascia libere di appartenere a loro stesse.
Ci vuole meno di un attimo a trasformare quella meravigliosa sensazione di vicinanza in una gabbia dorata nella quale è necessario muoversi come su cristalli delicatissimi per non urtare il desiderio di possesso e controllo della persona che ci è accanto. Ed è l’inizio della fine. Della persona, della libertà, della crescita e infine, credo, dell’amore. Sempre che di amore si possa parlare.
E’ normale che almeno una volta ci si provi a dirigere se non controllare chi amiamo e che si percepisca come normale l’attenzione, anche quella un po’ maniacale, della nostra dolce metà.
Mi capita di conoscere persone che percepiscono loro stesse attraverso gli occhi del loro partner dando senso al loro posto nel mondo solo in quanto metà di una coppia. La paura della solitudine, della perdita dei punti di riferimento, il desiderio di sentirsi indispensabile per qualcuno sono solo alcuni dei motivi per i quali, ogni tanto, si permette che la persona che ci è accanto possa prendere per nostro conto decisioni importanti fino a definire chi dobbiamo essere. Passa attraverso la definizione di un ruolo blindato all’interno della coppia o della famiglia, alla scelta di chi frequentare o come parlare, al giudizio congiunto e sempre uguale sulle cose, all’impossibilità di una discussione pacifica e di confronto che non finisca necessariamente con urla e violenza verbale. Difendere la propria liberà di appartenere a sé stessi non significa essere egoisti o non amare abbastanza una persona. Al contrario. L’amore che non crea dipendenza è un amore sano ed è quello che tira fuori il meglio da ognuno di noi. Metterci a completa disposizione della persona che amiamo non ci mette al riparo dalla possibilità di perderla né da quella che ci faccia soffrire. E viceversa.
La più grande occasione che possiamo dare a un rapporto che possa durare e crescere nel tempo è quella di proteggere da subito quello che siamo. Perché se è quella la persona di cui la nostra metà si è innamorata non ci sarà bisogno di appartenersi, basterà camminare l’uno accanto all’altra.
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