Un amore da favola. Tutta colpa di Walt Disney.
Non è questione di lieto fine. E’ proprio il ballo, l’abito, il principe, la magia. L’amore al tempo delle favole. Un amore da favola.
Insomma… durante queste vacanze non sono riuscita a staccarmi dai cartoni o dai film ispirati alle favole, che hanno a che fare con queste componenti. Io voglio essere quelle principesse. Altro che emancipazione, altro che bello e tenebroso. Voglio danzare su quei marmi con un abito così ampio da creare cerchi volteggianti per la sala. Voglio lo sguardo di quel principe che mi giura “per sempre”. E quel per sempre è senza se e senza ma.
Voglio dire…davanti a Cenerentola che balla con il principe a ritmo di Questo è l’amor, io mi commuovo.
E quell’abito lo desidero da quando ero bambina.
E quando è uscito il film che ve lo dico a fare… con tutto che non l’ho trovato all’altezza, che mancavano le canzoni storiche, che il principe non era lontanamente il principe dei sogni. Non faccio che rivederlo ogni volta che lo danno in tv. Con la faccia da ebete. E sapete una cosa? Quando il buon principe (Richard Madden, ndr) da solo nel giardino segreto riflette un secondo e sorride decidendo di inseguire il suo unico amore, io ho desiderato di essere inseguita in quel modo. Per quelle stesse ragioni.
Ora. L’amore è (anche) altro. Soprattutto oggi. Ma più cresco più non posso non ammettere che la componente da principessa sognatrice è assolutissimamente salda in me. Non saprei dire esattamente cos’è, forse il desiderio di far battere un cuore all’impazzata, o la magia che si crea fra due persone che si trovano, nel senso più ampio e forte di questo termine. Percepire l’amore, poterlo toccare.
Mi viene in mente Julia Roberts in Pretty Woman che dice al suo Edward… “Voglio la Favola”. E non posso fare a meno di chiedermi se in fondo ognuna/o di noi ha la propria personalissima visione di cosa significa una Favola d’Amore, così come dovrebbe essere. E soprattutto mi domando quanto l’allontanarsi da quella favola nella vita reale sia spesso la fonte del malessere e dell’allontanamento fra due persone che scelgono di stare insieme.
E’ così complicato, almeno per me, riuscire a rimanere con i piedi per terra. La razionalità spesso e volentieri viene completamente spazzata via dalla fantasia, dai sogni, dalle emozioni. Ma devo veramente evitare che accada? Oppure la capacità di tendere a quel tipo di emozione è la benzina che ci permette di innamorarci e continuare ad amare?
Perché le bambine, nella maggior parte dei casi, scelgono di mascherarsi da principesse? Cosa c’è dietro a quegli abiti ampi e colorati? Perché a 35 anni ancora spero che qualcuno organizzi il ballo delle principesse e dei principi per poterne indossare uno anche io senza dovermene vergognare?
E’ abbastanza complicato dare un nome a tutto questo. Molti la chiamerebbero immaturità. Però io non vorrei mai rinunciarci. Voglio rimanere immatura almeno per una piccola parte di quello che sono. Voglio continuare a desiderare in un angolino del mio cuore proprio tutto quel mondo incantato che tanto mi fa volare con la fantasia e che non mi permette, nella vita di tutti i giorni, di smettere di aver voglia che il cuore batta come in una favola.